venerdì 16 marzo 2012

Hysteria

Dico subito che il film Hysteria (2011 T. Wexler) non è un  un  film che si può definire di culto, non ci sono grandi interpretazioni o un montaggio o una sceneggiatura che colpiscono. Però la storia è divertente, oltre ad essere ispirata alla storia vera: racconta come è nato il vibratore, strumento di piacere e di liberazione femminile. E'  un film  allo stesso tempo umoristico e istruttivo. Ho trovato su internet, ma ancora non nelle librerie online, un libro di Rachel Maines "La tecnologia dell'orgasmo" al quale credo la regista si sia ispirata. I titoli di coda fanno una carrellata fotografica dai primi vibratori a quelli attuali molto interessante.




Nel cinema era divertente osservare le facce delle persone che assistevano alla proiezione, sentire le risate, a volte anche imbarazzate, ma per lo più liberatorie. Per quanto mi riguarda non conoscevo la pratica di alcuni medici di fine ottocento, ma da quello che ho poi letto anche di epoche precedenti, di stimolare direttamente i genitali femminili come cura della isteria. Non sapevo che si ipotizzava un  blocco fisiologico nei genitali che andava "sbloccato" fino ad arrivare al "parossismo". Il dr. Granville, colpito da una tendinite, inventa uno strumento che permette la stimolazione meccanica. Gli orgasmi messi in scena dalle attrici che interpretano le pazienti del dr. Granville possono competere con il famoso orgasmo simulato da Meg Ryan in Harry ti presento Sally. E' la parte più divertente del film.
Ancora oggi ci sono teorie diverse intorno all'orgasmo femminile. C'è anche chi si chiede a cosa serva, da un punto di vista evoluzionistico, c'è chi discute se sia più importante l'orgasmo clitorideo o quello vaginale, c'è anche chi sostiene che non ci sia una reale distinzione tra i due tipi di orgasmo. Insomma  è ancora un campo di studio e di discussione. C'è anche chi sostiene che  si è passati dalla non considerazione del piacere femminile alla colpevolizzazione degli uomini che non si occupano del piacere delle loro compagne o che non possono procurarlo a causa di disturbi della loro sessualità.
I dibattiti dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la "normalità" e la "patologia" sono funzioni culturali e sociali e che non si può astrarre da queste condizioni per capire e raccontare anche le "malattie". Il film infatti si conclude con il ricordare che oggi nei manuali diagnostici di psichiatria non compare più l'isteria (anche se è rimasto il disturbo "istrionico" di personalità).
Però la scomparsa dai manuali non corrisponde direttamente alla scomparsa di certe categorie dal senso comune, basti pensare a quanto frequentemente si usi l'aggettivo "isterica" per definire una donna che reagisce in modo un po' eccessivo (anche qui secondo i canoni di una presunta norma) o a quanto frequentemente si attribuisca  l'irritabilità di una donna al fatto che è "zitella" o che "non fa sesso". Spesso sono prima di tutto le donne a farlo, anche a me è capitato.
Così come mi è capitato di essere stata definita isterica o di aver pensato di esserlo!!
Insomma Hysteria è un film che fa pensare a varie questioni, che riguardano le donne, il femminismo, la sessualita, il rapporto con gli uomini e con le classificazioni mediche, e questo per un film mi sembra già molto.

sabato 10 marzo 2012

This is England



This is England è un film sugli anni ottanta in Inghilterra ( 2006 S. Meadows), gli anni degli skinheads, delle Falkland e della guerra della Thatcher. Il ragazzino del film cerca qualcuno che possa dargli l'indicazione di un futuro possibile e di una appartenenza. Trova un gruppo di skinheads, quelli originali, non politicizzati, e si affilia, fa le prime esperienze di una vita da adulto.
Gli anni ottanta sono stati anni particolari, tra la nostalgia per un cambiamento che non è riuscito, quello che era cominciato negli anni sessanta e settanta, e la ricerca di una identità più privata e singolare. Anche gli skinhead erano caratterizzati da questa dinamica: da una parte radicati all'interno di un sottoproletariato che cercava un riscatto e dall'altra  con spinte estetiche e individualiste.
Schaun difende la memoria di suo padre e cerca di essere come lui, senza sapere bene chi fosse. Crede forse di trovarlo in Combo, ma non è mai semplice trovare dei modelli e a strada che ha davanti è ancora lunga. Anche l'Inghilterra cercava la sua strada e pensava di averla trovata nel conservatorismo thatcheriano.  La scena finale di fronte ad un mare grigio, con lo sguardo diretto di Schaun verso gli spettatori, sulla musica degli Smiths. dice molto della chiusura e difficoltà degli anni a venire.


E' un film che riesce a tenere insieme una storia molto intima e personale con la storia sociale e politica  della inghilterra. Un film riuscito.



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domenica 4 marzo 2012

Meditazione mindfulness III

Oggi sono andata al mare, era calmo, con poco vento e poche onde. C'era già la luce prima del tramonto, il sole si stava abbassando. La spiaggia era vuota, senza ombrelloni e con pochissime persone che passeggiavano. Mi sono seduta di fronte al mare, ho chiuso gli occhi, ho assunto la posizione "che ispira dignità" ed ho cominciato a meditare. Mi sono focalizzata sul mio respiro e sul suono delle onde del mare, fino a quando non mi è sembrato che si stessero  sintonizzando. Intanto i pensieri venivano e andavano, come sempre. Ma il mio respiro e il suono del vento e delle onde e della risacca erano sempre lì, sintonizzati o quasi, a fare da sfondo e da àncora per la mia meditazione.

I pensieri erano sempre sulla considerazione di quello che avevo fatto o sul progettare cose da fare, tra il passato ed il futuro. I pensieri sono spesso nella "modalità del fare". Non c'è nulla di sbagliato, non c'è nulla da correggere, se non fosse che spesso allontanano troppo dalla "modalità dell'essere". Non è facile riuscire a vivere momento per momento il presente se si è occupati a giudicare il passato e a progettare il futuro.
Oggi il suono delle onde mi ha aiutato a stare sul momento presente.