domenica 25 novembre 2012

Ancora sulla sessualità e sull'educazione ai ruoli sessuali.

Andrea portava a volte dei pantaloni rosa, Andrea si è impiccato. Secondo alcuni amici e secondo la sua famiglia Andrea era preso di mira dal bullismo di alcuni coetanei omofobi. La Procura sta indagando su questo. Non è chiaro quanto la discriminazione nei confronti di una sua presunta omosessualità, comunque nei confronti dell'adottare comportamenti non conformi alla identità di genere, intesa nel suo senso più ristrittivo, possano aver pesato nella decisione che ha preso. Come ho potuto sperimentare in prima persona, è estremamente difficile capire fino in fondo il gesto di un suicida, soprattutto quando è così giovane. Mi sento davvero vicina ai suoi cari.
 Però una considerazione, mentre ne leggevo, mi si è inevitabilmente presentata: siamo ancora molto lontani da una società nella quale i comportamenti sessuali (e le identità di genere) possano essere liberi e consapevoli. Se si vuole offendere un ragazzo si usano parole per definire la sua presunta omosessualità, per offendere una ragazza si usano parole per definirla come una prostituta. Leggo a volte su Facebook attacchi verbali nei confronti di ragazze, che sono tutti riferiti alla loro "libera" sessualità e la cosa che mi sembra più grave è che vengono soprattutto da altre ragazze. I comportamenti sessuali sono usati come una arma, perchè sono di per sè uno scandalo. Cosa c'è di male nell'essere omosessuali, cosa c'è di male nel fare sesso con più ragazzi? Inoltre si accusa di comportamenti "liberi" solo le ragazze che lo fanno. Mentre i ragazzi che invece hanno molte esperienze sessuali sono "ganzi", ma se non ne hanno possono subito essere accusati di essere gay.

Perchè siamo ancora incatenati in questi stereotipi? Perchè lo sono i nostri figli? Basterebbe una legge sulla omofobia? E una legge che combatta il sessismo potrebbe cambiare davvero questo modo assurdo di pensare? Le leggi sono importanti e spero che l'iter della legge che è stato presentato dalla deputata Concia vada avanti, ma le leggi non bastano. Continuo a pensare che dobbiamo educare le nuove generazioni al rispetto di ogni comportamento sessuale che non leda la libertà delle persone coinvolte e a vivere la propria sessualità in modo che sia un momento per provare piacere e per entrare in relazione con gli altri. In un mondo così forse non esisterebbe neanche la prostituzione.

Ma sento una grande indifferenza rispetto ai temi di una nuova educazione sessuale. Nonostante ora su Facebook molti profili si siano tinti di rosa penso che continuerò a vedere commenti, barzellette o stati sottilmente, ma a volte neanche troppo, omofobi o sessisti. Nonostante la giornata contro la violenza verso le donne, i femminicidii continueranno finchè non saremo in grado di cambiare il modo in cui facciamo crescere i nostri figli, il modo in cui trasmettiamo loro il senso di essere uomini e donne, il significato e la complessità della vita sessuale.

Ci sono associazioni di uomini come Maschile Plurale (www.maschileplurale.it) che finalmente cercano di ragionare su un modo diverso di essere maschi così come molte associazioni e studiose hanno ragionato sull'essere femmina. Sarebbe bello che anche all'interno del corso di studi dei nostri ragazzi ci fosse uno spazio per conoscere il tema e per rifletterci. Ci sono insegnamenti universitari di storia dell'identità di genere, a me sembrerebbe utile introdurre in modo stabile nei curricula delle scuole superiori una "educazione ai ruoli sessuali", piuttosto che l'educazione sessuale come viene comunemente intesa. Mi piacerebbe che si discutesse seriamente di questo, potrebbe portare ad un mondo diverso.

mercoledì 14 novembre 2012

Chi ha davvero l'XFactor nel centrosinistra.

Il dibattito televisivo tra i candidati premier del centro sinistra si è svolto nello stesso studio della trasmissione XFactor. Il format musicale cerca un talento del canto, spesso i giudici dicono di cercare una Voce. Anche il nostro centrosinistra sta cercando una Voce, una persona che sappia interpretare, proprio come un bravo cantante, uno e più temi della nostra situazione sociale e trasmettere delle emozioni che possano portare a vincere le elezioni. A mio parere il giudizio non è semplice. Bersani si è mostrato tranquillo e quasi super partes, come se fosse un capofamiglia soddisfatto della sua turbolenta parentela. Renzi è stato efficace e diretto, ha tenuto bene lo schermo ed il confronto anche quando ha ammesso di aver dato fiducia a Marchionne. Vendola si è prodotto nel suo lato affubalatore, da acchiappanuvole, ma senza strabordare e ricordando che si rivolge a chi ha ancora da acquisire diritti e benessere. Tabacci mi è piaciuto, non l'avevo mai sentito parlare e mi è sembrato competente e convinto di questa alleanza, anche ammettendo le sue particolari differenze sui temi etici. Dalla Puppato forse mi aspettavo qualcosa di più, però nel complesso è stata seria e concreta, puntando sulla sua capacità di amministratore e sui temi della green economy. Non ci sono state offese e grida e tutti hanno mantenuto un tono da bravi fratelli, che a volte non riescono a tenere sui giornali. Nei sondaggi dell'Unità vince Bersani, mentre nei sondaggi del Corriere vince Renzi e in quelli della Repubblica Bersani e Renzi sono alla pari. Vendola rimane terzo in tutti i sondaggi, la Puppato e Tabacci prendono poco, sono minoritari. Però forse quello che è emerso è che ad avere l'XFactor è il gruppo. Mi è sembrato che se riuscissero a mantenere gli stessi toni, la stessa capacità di ascolto e di moderare le opinioni anche quando stendono i programmi e, se mai vincessero, anche quando poi governano, forse la Voce potrebbe essere corale. Vincerebbe un Gruppo, non un singolo. Eppure in ogni buon gruppo ci vuole un leader. Lo dico con franchezza, fino a qualche mese fa tifavo per Renzi. Penso che ha posto sul tappeto delle questioni importanti, che non si possono riassumere schematicamente nella parola rottamazione, ma che hanno un senso per la vita di partiti che vogliono davvero confrontarsi con l'antipolitica e con il futuro. Credo che il suo insistere sul rinnovamento del PD abbia fatto bene al PD. Mi trova fondamentalmente d'accordo anche su alcuni temi di modernità, sul lavoro, sulla scuola, sul finanziamento della politica. Però se vincesse avrebbe contro una buona parte del partito e della alleanza e non so quanto potrebbe giovare questo ad una coalizione che voglia davvero durare e governare. Renzi ha l'XFactor, ma non il gruppo. Anche Vendola ha un ottimo XFactor, anzi direi che proprio per questo riesce sempre ad emergere sia nelle trasmissioni televisive che sui giornali. Ha personalità e progetto, ricorda sempre la possibilità di una società più giusta e questa idea del futuro è potente. Però alla fine anche lui non avrebbe tutto il gruppo alle spalle. Non ci rimane che Bersani, il solido, tranquillo capofamiglia. Ha sicuramente meno carisma, ma può contare sulla organizzazione del partito e su una capacità di mediazione che potrebbe far reggere a lungo il governo, in modo da fare fino in fondo le riforme di cui abbiamo bisogno. L'unico dubbio è che una sua vittoria immediata possa portare troppa sicurezza a chi nel PD pensa che non ci sia niente da cambiare. Allora penso che voterò Bersani in seconda battuta, al secondo turno delle primarie .....l'hanno messo apposta un secondo turno, no?

giovedì 1 novembre 2012

Solidarietà

Ieri ho incontrato una persona che in genere saluto, senza conoscerla davvero. Mi ha fermato, sapendo del mio lutto, e mi ha chiesto come sto. Ho risposto vagamente, non sapevo bene cosa dire, non siamo in una relazione di confidenza. Questa persona ha cominciato a dirmi che la morte di Matilde ha sicuramente un senso, che ora non posso vedere, ma che forse col tempo potrò scoprire. All'inizio mi stavo irritando, infatti ho risposto che ora tutto mi sembra solo assurdo. Ma poi ha continuato a parlare, mi ha detto che la vita è crudele, ma eventi così tragici possono servire a vedere la nostra posizione nel mondo in un'altra prospettiva. Ha accennato al fatto che anche a lei era capitato qualcosa di simile, non una morte, ma una sofferenza molto grande. Ne aveva colto il senso solo con il tempo. L'ho ascoltata pensando che voleva rassicurarmi, che voleva in qualche modo sostenermi. Ho pensato che è questa la solidarietà: quando ci si trova di fronte all'inspiegabile, assurdo modo che ha la vita di colpirci e si cerca di fare fronte comune, si cerca di ridare un senso a quello che non sembra averne. Mi ha colpito molto in questi mesi il fatto che diverse persone che credevo semplici conoscenti si siano avvicinate per dirmi qualcosa, per mostrarmi in qualche modo la loro solidarietà. Hanno trovato, in forme diverse, un modo per dire: è vero, è terribile, è capitato a te, ma può capitare a chiunque ed in questo voglio esserti vicino, voglio darti una speranza, voglio testimoniare la nostra finitissima umanità. La solidarietà sta nella testimonianza dell'umana fragilità e dell'unica forza che vi si può opporre, la condivisione. L'ho abbracciata e baciata, quella persona, prima di questo momento non le avevo mai neanche stretto la mano. Volevo ringraziarla e farle sentire che la sua vicinanza l'accettavo, con un abbraccio, uno dei gesti più belli che hanno gli uomini per stare vicini. Ho abbracciato tante persone ultimamente.