giovedì 18 aprile 2013

Che tristezza questo paese......

Avevo in mente di scrivere su due film che ho visto ultimamente, diversi per stile e profondità, ma ugualmente interessanti per come ritraggono il nostro paese. Uno è attualissimo "Benvenuto Presidente", l'altro forse lo è ancora di più "Viva la libertà".
Dopo la serata angosciante che abbiamo vissuto ieri, noi che ancora ci ostiniamo a votare PD, sulla proposta "condivisa" della candidatura Marini,  ho cambiato alcune opinioni su questi film.
Avevo inizialmente pensato che coglievano un aspetto disperante ed un aspetto di fiducia.
"Benvenuto Presidente" racconta in modo ironico l'impasse del nostro paese, con tratti a volte troppo antipolitici, soprattutto nell'avanzare una critica alla politica senza distinzioni. Si riscatta nel finale, quando ricorda che ognuno di noi è suscettibile di errore, quindi il rinnovamenteo non può basarsi solo sul trovare persone nuove, il vero rinnovamento è mettere in moto processi democratici nuovi.
La scena più significativa del film è a mio modo di vedere quando il presidente suo malgrado trova i faldoni delle proposte che giacciono inascoltate negli archivi, comincia a leggerle e le propone in disegni di legge, superando vincoli di ostilità e di casta, mettendo in moto un processo di cambiamento attraverso regole nuove.
Le regole sono tutto, le regole sono importanti, perchè sono il metodo.
Nella scienza si dice che il metodo scientifico non è quello che  afferma la verità, ma quello che  limita l'errore. Un esperimento è tale non perchè dà una certezza, ma perchè ti dice con quale margine puoi anche sbagliare.
Le scienze umane sono meno affidabili perchè calcolare il margine di errore dei comportamenti umani è una sfida davvero complicata. Non basta proporre semplicemente delle persone che siano "nuove", è necessario valutare il loro comportamento in relazione al comportamento del loro gruppo  sociale. Dando comunque anche alle persone e ai gruppi più affidabili un margine di errore.
Quindi tornando alla politica ed alla elezione del presidente questa volta il M5S ci ha surclassato. Mi spiace ammetterlo, ma è così.
Ha indetto una consultazione, certo non davvero trasparente e non universale rispetto ai suoi elettori, però comunque ha colto cosa si aspettavano gli iscritti. I grandi elettori del PD non ci sono riusciti. Non hanno osato essere davvero vicini ai messaggi che sono arrivati dai suoi elettori, non hanno avuto coraggio.
Neanche Bersani questa volta è riuscito ad ascoltare ed a prevedere quello che sta davvero succedendo.
Nel film "Viva la libertà" la pazzia del gemello (se poi è davvero un gemello) riesce a liberare energia, rompe gli schemi usuranti del partito, si sintonizza con le aspirazioni che si muovono nel paese.
Certo potrebbe sembrare proprio il contrario di quanto sto sostenendo, cioè che le regole vadano seguite, le regole che imbrigliano la libertà.
Ma non si dà libertà senza limiti.
Non si dà scienza e progresso se non si è in grado di immaginare soluzioni alternative, di cogliere quale è davvero la domanda irrisolta e di cambiare prospettiva per affrontarla. La scienza è anche salto di paradigmi, rovesciamento di sistemi, capacità di cambiare totalmente prospettiva, come Copernico, che ha messo al centro il sole, ma poi c'è stato Galileo a dimostrare che questa ipotesi aveva margini di errori minori dell'altra.
La sfida nella quale si trova ora il PD è la stessa: deve cambiare il paradigma di riferimento, che non può essere più Berlusconi o antiberlusconi, le larghe intese, che ricordano tanto la vecchia DC o la polemica con gli avversari interni. Deve avere la forza di seguire davvero un cambiamento e di puntare poi su un metodo costruttivo che limiti gli errori.
Una sintesi avrebbe potuto essere davvero il rilancio della ipotesi di Rodotà oppure, insisto, di una donna come la Bonino. Prima ancora che la Gabanelli e Strada rinunciassero, avremmo potuto spiazzare tutti con un candidato forte e riconoscibilmente "nuovo". Avevo sperato che Bersani avesse questa quota di pazzia, ma mi sbagliavo, è troppo "padre di famiglia" per poterlo fare e non ha un alter ego, un gemello che riesca a volare.
Quindi ho cambiato opinione sui film, avevo pensato che potessero anticipare la realtà, come in parte è avvenuto per il film di Moretti "Habemus Papam". Avevo sperato che il messaggio di fiducia cogliesse un segno che i tempi  stanno cambiando. Sembra non essere così.
Che tristezza questo paese...