lunedì 5 dicembre 2011

Le lacrime del ministro

Ieri ho guardato la diretta su La 7 della conferenza del governo Monti ed ho ascoltato le parole competenti e semplici con le quali questi Professori sono riusciti a spiegare quanto stanno facendo.
Mentre parlava il ministro Fornero pensavo che  ero contenta che fosse una donna finalmente a rappresentare in modo così efficace le misure previdenziali. Poi ad un certo punto si è fermata ed ho pensato: oddio che succede? No ti prego, non ti fermare, la voce non può essere rotta dal pianto! Invece era proprio quello che stava succedendo, il ministro si era fatta prendere dall'emozione.
Ho pensato subito che tutti avrebbero detto che le è successo perchè è una donna, che ad un uomo questo non sarebbe successo mai, che quindi è vero che le donne non devono avere i posti di responsabilità.
Mi sono preoccupata cioè del giudizio che gli uomini o alcune donne-uomo avrebbero potuto dare di questa sua emozione.
Però poi ho  pensato che anche a me, a volte, in momenti importanti, anche professionali, si è rotta la voce per l'emozione ed in alcuni momenti mi è  venuta qualche lacrima agli occhi ed ero sinceramente emozionata per la questione che stavo esponendo.
Ed ho pensato che è vero: alle donne succede più spesso che agli uomini (succede anche a loro, anche se non lo ammettono) e  questo è un nostro tratto distintivo. Allora mi è piaciuto che le sia successo, ho pensato con orgoglio che è questa la nostra differenza, che ne dobbiamo essere orgogliose, perchè tagliare le indicizzazioni alle pensioni di chi prende solo 480 euro al mese è davvero qualcosa che le è costato. Io ci credo alla sincerità delle sue lacrime, ed è vero che questo non risarcisce certo i sacrifici di chi dovrà farli, ma almeno sapere che non c'è un ministro che nega che ci siano dei problemi e che ci sia una crisi, fa sentire meglio.
Sì, mi sono sentita orgogliosa di lei, della sua fragilità, delle sue lacrime, del suo essere fino in fondo una donna.
Grazie Elsa.

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