sabato 26 dicembre 2015

Classifica privata e altamente opinabile dei film che ho visto nel 2015


Alla fine dell'anno si comincia a fare bilanci. Sulle riviste online circolano già le classifiche dei 10 migliori film dell'anno. Da gennaio avevo cominciato a tener nota dei film che vedevo, sia al cinema che su SKY,  per una mia particolare passione per gli elenchi e le catalogazioni. (A volte penso che ho sbagliato mestiere e che avrei potuto fare più serenamente la bibliotecaria.)
A questo punto provo a cimentarmi anch'io in una personale classifica, cercherò brevemente di motivare i miei giudizi, fermo restando che sono ovviamente del tutto discutibili.
Direi che il primo in classifica è il film di Van Dormael.
    1.  Dio esiste e vive a Bruxelles.
Un film surreale eppure credibile, un Dio malevole e indifferente agli uomini, che gioca in modo crudele ed è pronto a sacrificare anche i propri figli. Ironico, coinvolgente e originale.
     2. Youth di Paolo Sorrentino
Fino a quando non ho visto il film di Von Dormael era il mio preferito, filosofico, incompiuto, geniale.
     3. Index zero di Lorenzo Sportiello
Sono stata molto indecisa su questo film, perchè mi ha angosciato con alcune scene claustrofobiche, però devo riconoscere anche in questo caso una forte originalità nell'affrontare la questione di un futuro distopico sul tema della sostenibilità della specie umana. Un film che fa pensare.
     4. Mia madre di Nanni Moretti
Riconosco che è un bel film, eppure non è riuscito a sembrarmi davvero riuscito, come se ci fossero state delle potenzialità non espresse. Troppi piani e sviluppi, non integrati.
    5. Hungry hearts di Saverio Costanzo
Un tema importante, difficile, reso con atmosfere e immagini più che con le parole, intenso. Gli attori entrambi bravissimi.
   6. Mustang di Deniz Gamze Erguven
Mi sembra meritare un posto per la capacità di descrivere una famiglia e un ambiente sociale che risultano lontani e difficili da comprendere per la nostra cultura. La storia è commovente, ma non troppo retorica.
   7. Il racconto dei racconti di Matteo Garrone

Purtroppo non amo molto i film fantastici, anche se questo non si può certo definire tale, è infatti crudo, violento e a volte volgare come erano davvero le fiabe. Riconosco il valore di una tecnica virtuosa, ma non l'idea e il contenuto coinvolgenti. Decorativo più che sostanziale.
   8. Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno
Una commedia agrodolce, dal tema sociale di attualità, con attori bravi, anche se già visti in questi ruoli.
   9. Mon roi di Maiwenn Le Besco
E' un film drammatico, girato con buona tecnica, ma troppo basato su una storia "né con te né senza di te" e troppo calcato sull'interpretazione gigionesca di Vincent Cassel. Lei ha vinto un premio, non così meritato.
  10. L'attesa di Piero Messina
Poteva essere migliore, poteva riuscire a  descrivere  l'incredulità, lo shock, la negazione totale della perdita di un figlio. Ci ha provato, forse  chi non ha perso davvero un figlio potrebbe anche dire che ci è riuscito. Io no. La Binoche è un po' troppo statica.

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